Paura degli impianti? Non è proprio il caso! Scopri perché…
Quando si parla di implantologia, molti pazienti sono spaventati dall’idea di queste “viti” che vanno “avvitate” nell’osso: no, dicono subito, mettendo le mani avanti, preferisco qualcos’altro, pensando a procedure particolarmente traumatiche e dolorose.
Questo perché nell’immaginario comune persiste l’idea del rigetto degli impianti, del dolore, del cugino dell’amico che ha perso tutti gli impianti patendo grandi sofferenze.
La realtà è che l’odontoiatria moderna è una pratica (della quale naturalmente faremmo volentieri a meno) ma per lo più indolore. Purtroppo vecchi ricordi e traumi sofferti in passato, magari da bambini oramai si sono radicati nel nostro intimo e causano ancora stress e paura.
Il termine che definisce questa condizione si chiama “odontofobia” – la paura del dentista – ed è una paura molto diffusa nella popolazione italiana e condiziona chi ne soffre al punto che il solo appuntamento dal dentista è sufficiente a generare ansia e agitazione nei giorni precedenti alle cure.
La paura poi si accompagna anche a vergogna per la condizione della propria bocca, che si vorrebbe nascondere al dentista stesso. Questo porta molte persone ad abituarsi a convivere con questo disagio, a trascurarsi invece di affrontare la situazione e riconquistare la salute della propria bocca.
L’implantologia quindi, per l’odontofobico, è spesso come una barriera invalicabile, a prescindere dai vantaggi che potrebbe portargli.
L’odontoiatria moderna ha un approccio completamente diverso dal passato, esiste un’attenzione al paziente, al suo confort, alla gestione, del suo benessere, anche e sopratutto psicologico, senza il quale non esiste “alleanza terapeutica” tra medico e paziente, indispensabile per la buona riuscita di qualunque cura medica.
Per questo esistono procedure che evitano al paziente stati d’ansia e percezione del dolore.
Nel caso dell’implantologia non solo si eseguono interventi in assenza di dolore, ma con grande attenzione nell’approccio con pazienti odontofobici.
A partire dall’accoglienza, l’obiettivo di far sentire i pazienti come in famiglia, in un ambiente rilassato che sia in grado di trasmettere una profonda sensazione di fiducia, sicurezza e tranquillità.
Questo è possibile grazie alla presenza di medici e assistenti che, oltre alle necessarie qualità professionali, possiedono anche doti umane ed empatiche.
Il dolore e lo stress nel caso dell’implantologia vengono gestiti sia nella fase operatoria sia che nei giorni successivi.
L’assenza di dolore durante l’intervento è resa possibile da protocolli consolidati di anestesia locale e dalla sedazione cosciente con protossido di azoto.
Quest’ultima tecnica è adatta per i pazienti odontofobici ma non solo, dal momento che predispone il paziente a un profondo benessere psicofisico, con lieve alterazione della percezione del tempo, e una scarsa attenzione alle manovre chirurgiche percepite. Risultando in un ricordo positivo dell’intervento subito.
Per quanto riguarda il post operatorio, seguendo il protocollo farmacologico e di comportamento prescritto dall’implantologo, non si avverte dolore neppure nelle ore e nei giorni successivi all’operazione. Quando presente, il dolore è limitato a un senso di fastidio che scompare usando le comuni compresse usate contro il mal di testa.
La paura non deve essere un motivo per non curarsi e il dentista, come ogni medico, ha il dovere di mettere in campo tutte le informazioni necessarie perché i pazienti possano accedere alle cure adatte a loro con consapevolezza e senza stress.