L’importanza del sorriso come forma di comunicazione
Dicembre è un mese particolare. Le feste natalizie favoriscono il ricongiungimento familiare e la socialità di cui abbiamo tanto bisogno.
Per questo ospitiamo molto volentieri un intervento della Dott.ssa Silvia Pagani, Psicologa e Mediatrice Familiare collaboratrice esterna dello Studio Ferman.
L’importanza del sorriso
di Silvia Pagani
… “Un giorno senza sorriso è un giorno perso” (Charlie Chaplin) …
Il sorriso è una forma di comunicazione non verbale attraverso la quale esprimiamo il nostro benessere, il piacere di stare con la persona che abbiamo davanti.
Nella comunicazione il linguaggio del corpo, quello che viene definito non verbale, ha un ruolo fondamentale: le parole riescono a trasmettere solo un 7% del messaggio, tutto il resto è legato alle nostre espressioni, allo sguardo, al tono della voce e ai gesti, incluso il sorriso.
Quest’ultimo ha un significato molto importante anche se sembra essere un gesto apparentemente semplice. Il sorriso è il nostro biglietto da visita. Infatti il volto e il modo in cui ci poniamo sono le prime cose che vengono notate da chi è di fronte a noi. Il sorriso è molto importante perché non è solo un fattore puramente estetico ma rafforza i legami sociali, dona una sensazione di benessere a noi e agli altri.
Sorridere e far sorridere, attiva risposte neurologiche molto potenti e funziona da antidepressivo e antidolorifico, stimolando persino il sistema immunitario. Genera un rilassamento muscolare. Quello che si avverte è una sensazione di benessere generale.
Sorridere aumenta l’autostima, ci fa sentire più sicuri di noi stessi, influenzando il modo in cui ci rapportiamo con gli altri. Essere consapevoli di poter sorridere senza imbarazzo, come fanno i bambini che sorridono alla vita e sono felici, e mostrare a tutti la bellezza del sorriso è un buon punto di partenza per il raggiungimento di piccoli e grandi traguardi di ogni giorno.
Se non credi in te stesso, è molto difficile avere un buon livello di benessere psico fisico. Ecco perché non dovremmo mai dimenticare di prenderci cura del nostro aspetto esteriore.
Se amiamo noi stessi, siamo in grado di accettare i nostri difetti e i nostri pregi, ma non solo, siamo in grado anche di ridere di noi stessi, se abbiamo una forte autostima.
Quest’ultima infatti è il giudizio che diamo a noi stessi, la capacità di apprezzarci, di riconoscere la nostra unicità, al di là dell’approvazione o meno da parte degli altri. È quindi una percezione soggettiva, diversa in ognuno di noi, che può cambiare nel corso del tempo.
L’autostima si costruisce negli anni in base alle esperienze, al rapporto affettivo con le figure di riferimento (come i genitori) e al contesto sociale in cui si è inseriti. Pertanto il senso di autostima nasce e cresce grazie alle relazioni con gli altri, con la realtà esterna e le esperienze di vita che ogni persona rielabora e fa proprie (interiorizza).
Lo psicologo José Elías sostiene che ridere rafforza il cuore, perché quando ridiamo muoviamo 420 muscoli del nostro corpo, tra cui appunto il cuore.
Quindi possiamo concludere dicendo che il sorriso migliora la nostra qualità di vita e la nostra salute ed ha effetti positivi sia fisici sia psicologici. Imparare a ridere aiuta anche a vedere la vita da un altro punto di vista.
Ridere è il linguaggio dell’anima (Pablo Neruda)
Per contatti: silviapagani06@yahoo.it