Covid 19 e malattia parodontale: la nostra esperienza dopo un anno di pandemia
Ormai è quasi un anno che la pandemia da Covid 19 condiziona le nostre vite. In questo periodo ormai lungo abbiamo notato nei nostri pazienti un diverso modo di approcciarsi alle cure odontoiatriche e ci piace condividere con voi i nostri pensieri.
Chi ha avuto bisogno di cure urgenti naturalmente si è rivolto a noi anche nel periodo di lock down a marzo e aprile 2020. Con il mal di denti non si scherza e fin da subito noi abbiamo messo in atto tutte le procedure e gli investimenti per garantire la vostra e la nostra sicurezza.
Chi ha avuto necessità legate alla realizzazione di protesi, otturazioni, impianti e comunque terapie importanti per il benessere e il buon funzionamento della bocca, magari ha ritardato un po’ ma pian piano ha deciso di eseguire le terapie ritenendole necessarie e, a ragione, ritenendo lo studio odontoiatrico un luogo sicuro.
In questo modo sono pochi i casi nei quali, per esempio, un’otturazione si è ingrandita fino al punto da richiedere la devitalizzazione, e la salute orale è rimasta sotto controllo.
Il reparto dove si sono constatati più danni (e questo lo stiamo vedendo adesso, ad un anno di distanza dall’inizio dell’epidemia) è stato quello dei pazienti parodontali.
Molti hanno interrotto le loro sedute di igiene orale e adesso stiamo vedendo i danni che purtroppo ne sono derivati.
Stiamo parlando naturalmente di pazienti che richiedono sedute frequenti, ogni tre o quattro mesi, che adesso stanno tornando con dolore, denti che si muovono e che probabilmente andranno estratti.
La malattia parodontale (volgarmente detta piorrea, paradentite, parodontosi e così via), lo vogliamo ricordare, è una malattia cronica dell’età adulta, causata dalla placca batterica e dal tartaro, dalla quale non si guarisce, che se non curata porta alla perdita dei denti, ma che si può controllare tramite regolari sedute di igiene orale.
L’igiene orale quindi non ha lo stesso significato terapeutico in un paziente sano di vent’anni rispetto ad un paziente parodontale di cinquant’anni. Per il primo è molto spesso solo una seduta cosmetica, per avere i denti più bianchi e più belli, per il secondo è una cura “salvadenti”.
Questo periodo ha dimostrato ai pazienti sulla loro pelle anche un’altra cosa: che l’igiene orale domiciliare da sola non basta. Il paziente parodontale deve combinare, come tutti i protocolli raccomandano, un’ottima igiene a casa con le sedute regolari dall’igienista.
Purtroppo questa pandemia ha avuto questo effetto perverso, abbiamo preso la pessima abitudine di curarci di meno per non ammalarci di Covid e la stiamo pagando, in tutti i campi della medicina.